martedì 29 aprile 2008

DEMONI

Era giorno e lui lo sapeva, ma nelle caverne "dell' Inferno", così venivano chiamati i cunicoli nei quali i demoni conducevano la loro esistenza, era perennemente notte. Gorth era il più giovane ed il più strano tra i demoni, aveva le ali, delle lunghe ali da pipistrello con tre dita all'estremità che lui usava come braccia per scavare. Egli non sapeva volare, non aveva mai imparato, perché nelle grotte non serviva o meglio non si poteva, veniva schernito per l'aspetto goffo che le ali gli conferivano, erano evidentemente più grandi di lui e lo costringevano a camminare curvo. La sua andatura risultava molto divertente agli occhi degli altri demoni. Era schivo e solitario, aveva imparato a stare da solo o con il vecchio Parth. Un vecchio e stanco demone che gli raccontava di un mondo al di fuori dell’ inferno. Storie di quando i demoni vivevano con gli umani, (razza mitologica che viveva in un mondo molto diverso ) dei grandi spazi, del tetto del mondo, delle immense pozze d'acqua, nelle quali vivevano esseri giganteschi. Egli raccontava che un tempo tutti i demoni avevano le ali e forse la sua nascita era il segno che avrebbe dovuto far capire, a tutta la loro razza, che era arrivato il tempo di ritornare fuori.
Tutti i demoni lo consideravano un pazzo e nessuno gli credeva.
I demoni sono sempre vissuti nelle caverne...
Dicevano
Non c'è nulla al di fuori. Il mondo è questo. Gorth è nato deforme e la sua deformità è la condanna che si è meritato per la sua inettitudine.
Ma il vecchio Parth lo tranquillizzava
Vedrai che un giorno sarai tu a dominare, però dovrai trovare la via dell' uscita. So che esiste, è stata solo dimenticata, bisogna cercarla, ed io sono troppo vecchio e non ho la forza, ma tu puoi, tu sei giovane e forte noi due potremmo riuscirci, io con la mia esperienza e tu con la tua forza!
I due demoni si misero alla ricerca di questo passaggio che li avrebbe condotti al nuovo mondo. I giorni passavano lunghi e sempre più stanchi, il vecchio Parth, era sempre più curvo, segno della sua prossima fine e lui lo sapeva e lo sapevano anche tutti gli altri demoni. Ciò nonostante continuavano a deriderlo. Un giorno mentre Gorth scavava, il vecchio scorse sopra di lui una piccola fessura dalla quale penetrava della luce, quella luce che lui non aveva mai visto. Si fermò stropicciandosi gli occhi, non abituati a quella luminosità e si sedette su di una roccia mantenendo lo sguardo fisso sulla fessura. Il giovane demone guardandosi indietro vide il vecchio amico seduto, con un raggio di una strana luce che lo colpiva, non era normale quella luce, era qualcosa di mai visto. Parth era immobile come paralizzato. Gorth non lo aveva mai visto così, l’espressione del vecchio era serena, cercò con lo sguardo la fonte di quella luce e una volta trovata capì che vi erano finalmente riusciti, erano arrivati sulla soglia dell' inferno. La sua eccitazione era tale da non accorgersi che il vecchio compagno si era accasciato al suolo e che respirava a stento se non quando Parth raccogliendo le ultime forze, lo chiamò.
Giovane Gorth! Il mio tempo è venuto, siamo finalmente riusciti a trovare l'uscita, aiutami a morire fuori di qua, aiutami a morire nel luogo che ho tanto agogniato di vedere.
Gorth con le lacrime agli occhi, lo prese in braccio e lo portò alla luce.
Eccoci, mio caro amico, siamo fuori, il mondo del quale tu mi hai sempre parlato, ora è qui davanti ai nostri occhi. Sono così felice che potrei provare ad usare le mie ali, sento in me la forza di quella palla di fuoco che mi riscalda. E tu amico mio non senti tutto questo ?
Il vecchio era spirato appena prima di uscire, la sua espressione era ormai fredda, ma felice. Il giovane demone pianse a lungo, fino a che la grande palla di fuoco non scomparve e il freddo della notte non gli entrò nelle ossa. Rabbrividì e solo allora si accorse che il corpo del vecchio Parth era ormai polvere, rimase a contemplare il cielo e quei punti bianchi che disegnavano strane figure. Era tutto così nuovo e strano che gli mise addosso un certo disagio. Adesso doveva pensare : dire tutto quello che aveva visto agli altri demoni, o era meglio tacere. Decise che sarebbe stato meglio che nessuno avesse saputo dell'esistenza del passaggio. Nel tornare verso la zona comune, così veniva chiamato il luogo dove vivevano tutti i demoni, si accorse che era stato seguito e che ormai tutti gli altri demoni già sapevano della sua impresa e lo aspettavano. Alla luce di questi nuovi fatti credette opportuno pensare a come convincere gli altri compagni che avrebbero potuto vivere al di fuori dell’ inferno e che il vecchio Parth non era pazzo come dicevano. Esisteva davvero un mondo diverso lì fuori.
Arrivò e trovò tutti i demoni schierati. Uno di essi, il capo, prese la parola.
Tu hai contravvenuto alle regole dei demoni sei andato in zone dove ti era stato proibito andare e hai approfittato della pazzia del vecchio Parth, per trascinartelo dietro e poi ucciderlo!

No ! Non l'ho ucciso è morto quando abbiamo trovato l'uscita dalle caverne, era così felice di esserci riuscito che il suo cuore non deve aver retto.

Balle! Solo balle! Tu sapevi che il vecchio era malato ciò nonostante gli hai permesso di affaticarsi oltremodo. Per questo ora dovrai sottostare alla punizione che la legge dei demoni impone. Verrai legato nel Gotrhom e lì aspetterai fino a quando non verranno i Batworm a dilaniarti le carni. Così e stato deciso! Portatelo via!
Al giovane demone non venne concessa la parola oltre. Fu portato nel Gotrhom gli vennero legate mani e piedi e venne lasciato solo.
Il Gotrhom era una grossa caverna completamente vuota e quasi tonda dove anche il più piccolo rumore riecheggiava amplificato mille volte. I demoni erano molto sensibili ai rumori, così amplificati comunque avrebbero fatto impazzire chiunque.
I Batworm erano delle specie di vermi alati lunghi circa mezzo metro, erano muniti di denti ricurvi che conficcavano nelle loro prede per poi strapparne le carni.
Passarono ore di completo silenzio. Il giovane demone incominciò a sentire il battito delle ali dei Batworm, si stavano avvicinando. Preso dalla disperazione Gorth incominciò dimenarsi e con suo sommo stupore si rese conto che non gli avevano bloccato le ali. Il rumore era ormai assordante. Stava impazzendo e uno di quei vermi si stava lanciando contro di lui.
Riuscì a slegarsi appena in tempo, il verme si schiantò al suolo facendo tanto fracasso che i timpani di Gorth quasi si ruppero. Incominciò a correre, i suoi rumorosi passi lo stordivano, ma finalmente, aveva trovato l'uscita e continuò a correre.
La fuga non passò inosservata. Alcuni demoni lo videro e diedero l'allarme. Da lì a poco tutti gli furono dietro lanciando pietre e sassi.
L'unica via di uscita era il passaggio nella zona proibita. Si diresse verso di essa correndo più veloce che poteva . La sua goffaggine, dovuta alle ali, non gli permetteva di tenere una traiettoria ben definita, così, spesso, urtava contro le pareti, grezze, delle caverne, ferendosi e coprendosi di tagli. Il dolore non era nulla al confronto della paura e di cosa avrebbe fatto una volta arrivato all'uscita. Dove sarebbe andato? È vero che aveva le ali ma non le aveva mai usate, sapeva solo quello che gli aveva detto il vecchio Parth, non aveva mai tentato.
Ecco la luce! Il passaggio è qua vicino, ora la mia unica speranza di salvezza è quella di buttarmi e sperare che ciò che il vecchio mi disse sia vero.
Ormai era fuori, soll'orlo di un crepaccio, in lontananza si vedevano grandi costruzioni, la palla di luce era accecante e il vento era forte e lui era ancora stordito. I demoni dietro di lui lo avevano quasi raggiunto, era il momento di prendere quella maledetta decisione. Si buttò cercando di ricordare le parole di Parth
Dovrai sentire il vento, allora dovrai aprire le ali più che potrai e lasciare che esso ti trasporti... Il resto verrà da solo
.
Non fu così. Le sue ali si erano rovinate ed atrofizzate nel tempo e non riuscì ad aprirle se non che per un breve attimo che lo divise dalla sua vita.
Cadde irrimediabilmente al suolo. Non ebbe neanche il di tempo assaporare l'ebbrezza della libertà, neanche il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo. Solo un pensiero nella sua mente:
Libero, finalmente libero!
Gli altri demoni, che si erano affacciati al passaggio e che ebbero il coraggio di guardare la scena, rimasero attoniti davanti a quell'agghiacciante spettacolo. Il corpo esanime del giovane demone si riduceva in polvere e veniva portato via dal vento. Rientrarono e il passaggio venne richiuso. Solo una voce dall'interno:
Pazzo.

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